sintesi delle informazioni riguardanti Mozzanella, ricavate dal testo di Raffaello
Raffaelli intitolato:
Descrizione geografica storica economica della
Garfagnana (Lucca
1879)
COMUNITA'
DI CASTIGLIONE
Le
terre che la compongono, oltre il capoluogo, sono Marcione,
Cerageto, S. Pellegrino, Valbona, Chiozza,
Campori, Pian di Cerreto, e Mozzanella, aventi
765 case, 637 famiglie, e 3526 abitanti. Confina a levante ed a
mezzogiorno con quella di Pievefosciana, a ponente coll'altra di
Villa Collemandina ed a settentrione colla Provincia di Modena per
una linea di chilometri 10,297 (1).
[...] Da Sassorosso
poi, passato il Rio di Val di Forca, va con giro obliquo al monte di
Notte, e discende a Catacciano, e Carpineta. Traversato quindi il
canale di Pian di Cerreto, raggiunge il fiume di Mozzanella, e con
una curva assai pronunziata tocca il colle della Piella, entrando
così nel Comune di Pievefosciana, dopo aver percorso un tratto di
chilometri 12,705. Di qua piegando a mezzogiorno, e drizzandosi
poscia a levante, gira largamente sotto Pian di Cerreto, tocca
Pontardeto all'ala destra del Ponte, e serpeggiando lungo il fiume di
Castiglione monta nei dintorni di Campori, e si dirige al Ponte del
Sillico, ove risalendo sulla destra il corso del fiume torna a
congiungersi al punto di partenza sul Montalbano con una linea di
chilometri 19,080.
Tre sono le strade principali che
traversano il territorio Castiglionese, cioè:
1. La nazionale Livorno-Mantova,
che fronteggia gran parte del Castello, e prosegue per l'Appennino,
ove raggiunge la Foce delle Radici, dopo 24 chilometri.
2. La mulattiera, che da Campori
pel monte di Chiozza guida a S. Pellegrino
3. La nuova ruotabile
obbligatoria, recentemente costrutta che staccandosi da Pontardeto
presso la sponda destra del fiume, raggiunge il confine della
Comunità di Villa Collemandina all'estremo settentrionale del piano
di Cerreto, ove dicesi alla Bottegaccia, ed arriva a quel capoluogo.
Per accedere da Pieve Fosciana a
Castiglione per la via nazionale, varcato appena il fiume a 4
chilometri da Castelnuovo, vedisi in faccia un piccolo villaggio che
si noma Marcione.
Dalla
parte meridionale del Castello [di Castiglione] in linea retta vedesi l'antico
fortilizio detto il Bargilio sui monti di Diecimo e di Borgo a
Mozzano, del quale servivasi la Repubbica per dare segnali a
Castiglione, coll'intermedio della torre di Montecatino, che sorge
anche attualmente fra il Bargilio e la città.
(Da questa frase m'è nato il personalissimo e vago sospetto che il nome Mozzanella possa avere avuto remota origine proprio da Borgo a Mozzano)
Nell'interno
del paese [di Castiglione] esistono 89 case, 79 famiglie, e 342 abitanti; e nella
campagna, compresa la Cura di Chiozza, 516 fabbricati, 417 famiglie,
e 2451 anime. La sua posizione è veramente incantevole, dominando
buona parte della Garfagnana, e presentando da ogni banda belle e
svariatissime vedute. Siede su di un poggio che forma controfforte
dell'Alpe di S. Pellegrino nei grad. 28.3.' di longitudine, e 44°9.'
di latitudine; a 531 metri sull'altezza del mare (3). Ha da levante
il fiume Esareolo, che ne bagna la collina: ad occaso il rio che
scende dai monti di Villa Collemandina denominato di Magnano di
Mozzanella.
Sono
dentro le mura due chiese parrocchiali, l'una sotto il titolo di S.
Pietro, l'altra di S. Michele; ambedue nominate nella nota delle
chiese di Pievefosciana del 1260. Della prima si hanno memorie fino
dal 723; e ne risulta che ai tempi di Luitprando Re de' Longobardi, e
del Vescovo Telesperiano (4), nel mese di gennaio del suddetto anno.
Arimando e Gandifredo, fratelli costruirono e dotarono la chiesa
stessa. Nell'anno 768 poi la dote le fu aumentata dal suo Rettore,
nel tempo che la sottoponeva allo Spedale di S. Colombano fuori di
Lucca. Come apparisce manifesto da una lapide che tuttora vi esiste,
questa chiesa venne consacrata il primo febbraio del 1197 da Guidone,
Vescovo di Lucca; indizio sicuro che dovette essere in quel torno o
rifabbricata dalle fondamenta o per lo meno grandemente accresciuta.
Essa è rammentata, insieme con quella di S. Michele, nella Bolla di
Alessandro III del 1168.
VALBONA
Nell'Alpe
di Castiglione, lungo il fiume detto Esareolo, al disotto
dell'Appennino delle Radici e di S. Pellegrino, avvi un'altra Cura
denominata Valbona, dipendente dalla Parrocchia di S. Pietro del
Castello. Sull'una e sull'altra sponda del fiume sono sparse 81
famiglie con 113 alloggiamenti e capanne per loro e pei molti
bestiami che vi si custodiscono; con 441 abitanti. Essi sono per la
massima parte coloni di proprietari che possiedono vasti terreni in
quelle località, le cui principali risorse sono la pastorizia e le
castagne. Un pessimo sentiero vi guida attualmente dal capoluogo, ma
il Municipio vi fa costruire una
comoda strada cui si lavora alacramente, e che verrà presto compita;
la quale sarà in parte praticabile coi ruotabili, e faciliterà così
il trasporto dei legnami provenienti da quell'estesissime foreste di
castagni e di faggi, ove rimanevano fin qui inoperosi, e quasi
inutili.
Visitando
S. Pellegrino, ed osservati da quelle alture alla meglio i casolari
di Valbona, discenderemo per la via Vandelli, e dopo poco saremo sul
monte di Chiozza, anticamente denominato la Selva nera, di cui
andiamo a parlare.
PIANO DI CERRETO
In
amenissima posizione su di una ridente collina, fra il fiume di
Castiglione a levante, e quello di Corfino a ponente, sorge il
piccolo paese denominato Pian di Cerreto, al di sopra e al disotto
del quale distendesi una fertile pianura, che a settentrione confina
coll'altra di Villa Collemandina, ed a mezzogiorno colla strada che
guida a S. Romano. Gode a ponente della bella vista di tutta la
catena delle Alpi Apuane e del Serchio, che scorre alla base del
colle su cui giace il paese, formato da 24 case unite con 23 famiglie
e 131 abitanti. Avvi una piccolissima chiesa curata dipendente dal
Rettore di S. Michele di Castiglione, troppo angusta per altro al
bisogno di quel popolo, il quale conta 235 anime, computate eziandio
le famiglie sparse per la campagna dipendenti da quella Cura. Un
altro Oratorio di proprietà della famiglia Rossi fu aperto al
pubblico culto il di 1.° ottobre dell'anno decorso 1878.
Questo
bel paesino, adattatissimo per ridurvi amene villeggiature, dista
circa tre chilometri da Castelnuovo, e 2,500 da
Castiglione, cui si unisce per mezzo di un pessimo sentiero
impraticabile persino con bestie da soma; al quale inconveniente
sperasi veder presto provvisto dalla saggezza e giustizia del
Municipio.
Proseguendo
il cammino al di sopra della Terra, sempre sulla via di Villa
Collemandina, e poco dopo volgendo a sinistra si scende nel fiume di
Corfino, ove incontrasi un piccolo ponticello di legno, varcato il
quale risalendo sulla sponda destra saremo al piccolo paese di
Mozzanella.
MOZZANELLA
Contiene
esso sole 18 famiglie, con 21 alloggiamenti e 107 abitanti. Dista dal
suo capoluogo di Comune 3 chilometri, ed un brutto e pericoloso
sentiero ve lo congiunge.
A Mozzanella
esisteva in antico un Eremo di Agostiniani (come ricavasi dagli atti
dell'Archivio arcivescovile di Lucca) sotto il titolo di S.
Salvatore, del quale nel 1247 era Priore un cotale Frediano, e nel
1251 un Fra Mauro che intervenne al Capitolo Generale. Nell'anno 1260
questo Eremitaggio era gravato di L. 12 di decime e la sua chiesa
trovasi nella nota di quelle soggette a Pieve Fosciana; poco dopo
venne soppresso coll'altro di Chifenti (1) ed unito al Monastero
degli Agostiniani di Lucca. A quell'epoca la chiesa dell'Eremo stesso
di Mozzanella fu eretta in Parrocchia, e la nomina del Rettore fu
devoluta a quel Popolo (2).
Il
territorio, sebbene piccolo, è assai fertile vegetandovi benissimo
anche la vite; ma nulla vi si trova che richiamar possa l'attenzione
del viaggiatore.
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