domenica 22 febbraio 2015

Mozzanella nel 1879

sintesi delle informazioni riguardanti Mozzanella, ricavate dal testo di Raffaello Raffaelli intitolato: 
Descrizione geografica storica economica della Garfagnana (Lucca 1879)


COMUNITA' DI CASTIGLIONE

Le terre che la compongono, oltre il capoluogo, sono Marcione, Cerageto, S. Pellegrino, Valbona, Chiozza, Campori, Pian di Cerreto, e Mozzanella, aventi 765 case, 637 famiglie, e 3526 abitanti. Confina a levante ed a mezzogiorno con quella di Pievefosciana, a ponente coll'altra di Villa Collemandina ed a settentrione colla Provincia di Modena per una linea di chilometri 10,297 (1).

[...] Da Sassorosso poi, passato il Rio di Val di Forca, va con giro obliquo al monte di Notte, e discende a Catacciano, e Carpineta. Traversato quindi il canale di Pian di Cerreto, raggiunge il fiume di Mozzanella, e con una curva assai pronunziata tocca il colle della Piella, entrando così nel Comune di Pievefosciana, dopo aver percorso un tratto di chilometri 12,705. Di qua piegando a mezzogiorno, e drizzandosi poscia a levante, gira largamente sotto Pian di Cerreto, tocca Pontardeto all'ala destra del Ponte, e serpeggiando lungo il fiume di Castiglione monta nei dintorni di Campori, e si dirige al Ponte del Sillico, ove risalendo sulla destra il corso del fiume torna a congiungersi al punto di partenza sul Montalbano con una linea di chilometri 19,080.

Tre sono le strade principali che traversano il territorio Castiglionese, cioè:

1. La nazionale Livorno-Mantova, che fronteggia gran parte del Castello, e prosegue per l'Appennino, ove raggiunge la Foce delle Radici, dopo 24 chilometri.
2. La mulattiera, che da Campori pel monte di Chiozza guida a S. Pellegrino
3. La nuova ruotabile obbligatoria, recentemente costrutta che staccandosi da Pontardeto presso la sponda destra del fiume, raggiunge il confine della Comunità di Villa Collemandina all'estremo settentrionale del piano di Cerreto, ove dicesi alla Bottegaccia, ed arriva a quel capoluogo.

Per accedere da Pieve Fosciana a Castiglione per la via nazionale, varcato appena il fiume a 4 chilometri da Castelnuovo, vedisi in faccia un piccolo villaggio che si noma Marcione.

Dalla parte meridionale del Castello [di Castiglione] in linea retta vedesi l'antico fortilizio detto il Bargilio sui monti di Diecimo e di Borgo a Mozzano, del quale servivasi la Repubbica per dare segnali a Castiglione, coll'intermedio della torre di Montecatino, che sorge anche attualmente fra il Bargilio e la città.

(Da questa frase m'è nato il personalissimo e vago sospetto che il nome Mozzanella possa avere avuto remota origine proprio da Borgo a Mozzano)


Nell'interno del paese [di Castiglione] esistono 89 case, 79 famiglie, e 342 abitanti; e nella campagna, compresa la Cura di Chiozza, 516 fabbricati, 417 famiglie, e 2451 anime. La sua posizione è veramente incantevole, dominando buona parte della Garfagnana, e presentando da ogni banda belle e svariatissime vedute. Siede su di un poggio che forma controfforte dell'Alpe di S. Pellegrino nei grad. 28.3.' di longitudine, e 44°9.' di latitudine; a 531 metri sull'altezza del mare (3). Ha da levante il fiume Esareolo, che ne bagna la collina: ad occaso il rio che scende dai monti di Villa Collemandina denominato di Magnano di Mozzanella.

Sono dentro le mura due chiese parrocchiali, l'una sotto il titolo di S. Pietro, l'altra di S. Michele; ambedue nominate nella nota delle chiese di Pievefosciana del 1260. Della prima si hanno memorie fino dal 723; e ne risulta che ai tempi di Luitprando Re de' Longobardi, e del Vescovo Telesperiano (4), nel mese di gennaio del suddetto anno. Arimando e Gandifredo, fratelli costruirono e dotarono la chiesa stessa. Nell'anno 768 poi la dote le fu aumentata dal suo Rettore, nel tempo che la sottoponeva allo Spedale di S. Colombano fuori di Lucca. Come apparisce manifesto da una lapide che tuttora vi esiste, questa chiesa venne consacrata il primo febbraio del 1197 da Guidone, Vescovo di Lucca; indizio sicuro che dovette essere in quel torno o rifabbricata dalle fondamenta o per lo meno grandemente accresciuta. Essa è rammentata, insieme con quella di S. Michele, nella Bolla di Alessandro III del 1168.


VALBONA

Nell'Alpe di Castiglione, lungo il fiume detto Esareolo, al disotto dell'Appennino delle Radici e di S. Pellegrino, avvi un'altra Cura denominata Valbona, dipendente dalla Parrocchia di S. Pietro del Castello. Sull'una e sull'altra sponda del fiume sono sparse 81 famiglie con 113 alloggiamenti e capanne per loro e pei molti bestiami che vi si custodiscono; con 441 abitanti. Essi sono per la massima parte coloni di proprietari che possiedono vasti terreni in quelle località, le cui principali risorse sono la pastorizia e le castagne. Un pessimo sentiero vi guida attualmente dal capoluogo, ma il Municipio vi fa costruire una comoda strada cui si lavora alacramente, e che verrà presto compita; la quale sarà in parte praticabile coi ruotabili, e faciliterà così il trasporto dei legnami provenienti da quell'estesissime foreste di castagni e di faggi, ove rimanevano fin qui inoperosi, e quasi inutili.

Visitando S. Pellegrino, ed osservati da quelle alture alla meglio i casolari di Valbona, discenderemo per la via Vandelli, e dopo poco saremo sul monte di Chiozza, anticamente denominato la Selva nera, di cui andiamo a parlare.


PIANO DI CERRETO


In amenissima posizione su di una ridente collina, fra il fiume di Castiglione a levante, e quello di Corfino a ponente, sorge il piccolo paese denominato Pian di Cerreto, al di sopra e al disotto del quale distendesi una fertile pianura, che a settentrione confina coll'altra di Villa Collemandina, ed a mezzogiorno colla strada che guida a S. Romano. Gode a ponente della bella vista di tutta la catena delle Alpi Apuane e del Serchio, che scorre alla base del colle su cui giace il paese, formato da 24 case unite con 23 famiglie e 131 abitanti. Avvi una piccolissima chiesa curata dipendente dal Rettore di S. Michele di Castiglione, troppo angusta per altro al bisogno di quel popolo, il quale conta 235 anime, computate eziandio le famiglie sparse per la campagna dipendenti da quella Cura. Un altro Oratorio di proprietà della famiglia Rossi fu aperto al pubblico culto il di 1.° ottobre dell'anno decorso 1878.

Questo bel paesino, adattatissimo per ridurvi amene villeggiature, dista circa tre chilometri da Castelnuovo, e 2,500 da Castiglione, cui si unisce per mezzo di un pessimo sentiero impraticabile persino con bestie da soma; al quale inconveniente sperasi veder presto provvisto dalla saggezza e giustizia del Municipio.

Proseguendo il cammino al di sopra della Terra, sempre sulla via di Villa Collemandina, e poco dopo volgendo a sinistra si scende nel fiume di Corfino, ove incontrasi un piccolo ponticello di legno, varcato il quale risalendo sulla sponda destra saremo al piccolo paese di Mozzanella.

MOZZANELLA


Contiene esso sole 18 famiglie, con 21 alloggiamenti e 107 abitanti. Dista dal suo capoluogo di Comune 3 chilometri, ed un brutto e pericoloso sentiero ve lo congiunge.

A Mozzanella esisteva in antico un Eremo di Agostiniani (come ricavasi dagli atti dell'Archivio arcivescovile di Lucca) sotto il titolo di S. Salvatore, del quale nel 1247 era Priore un cotale Frediano, e nel 1251 un Fra Mauro che intervenne al Capitolo Generale. Nell'anno 1260 questo Eremitaggio era gravato di L. 12 di decime e la sua chiesa trovasi nella nota di quelle soggette a Pieve Fosciana; poco dopo venne soppresso coll'altro di Chifenti (1) ed unito al Monastero degli Agostiniani di Lucca. A quell'epoca la chiesa dell'Eremo stesso di Mozzanella fu eretta in Parrocchia, e la nomina del Rettore fu devoluta a quel Popolo (2).

Il territorio, sebbene piccolo, è assai fertile vegetandovi benissimo anche la vite; ma nulla vi si trova che richiamar possa l'attenzione del viaggiatore.



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